Descrizione
In esposizione, nella suggestiva cornice della ex chiesa, le opere di venti artisti naif che raccontano, con tecniche ed espressioni diverse, i temi tipici dell’arte cosiddetta ‘ingenua’. Un’arte fortemente legata al nostro territorio che ha visto in Antonio Ligabue il più noto e straordinario interprete. Ciò che accomuna questi pittori è la rappresentazione della realtà attraverso un’immagine mitizzata, sognante, spesso trasfigurata in senso onirico e favolistico. I racconti del mondo contadino sono temi prediletti. Ricorrono sovente i campi innevati, i prati fioriti, i covoni di fieno, i giochi di bimbi sull’aia, le arature con cavalli, i cieli azzurri con nuvole candide e i voli di uccelli. Ma anche gli scorci di paesi con gli antichi mestieri e le feste tradizionali, gli eventi ricorrenti, i mercati. Una socialità fatta di uomini in tabarro, di bimbi sorridenti, di cagnolini scodinzolanti, di animali da cortile. Rappresentazioni di luoghi della memoria di un passato gioioso che intende lasciare traccia di una vita semplice ma serena, scandita dai ritmi della natura.
In mostra si ammirano le opere di: Gianni Bagni, Mirko Bajsic, Brenno Benatti, Fausto Bianchini, Bruno Biazzi, Luigi Camellini, Paolo Camellini, Manola De Gobbi, Dino Fiorini, Paolo Incerti "Pavel", Rafael Leon, Luciano Lipreri, Amedeo Marchetti, Franco Mora, Carlo Moretti, Antonio Motta, Mario Orsini, Gianni Pontiroli, Natale Rovesti, Gianni Verona.
La mostra, corredata di catalogo con testi di Tiziano Soresina e foto di Fausto Franzosi, resta aperta fino al 31 marzo ogni sabato e domenica dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30, oltre a mercoledì, giorno di mercato, dalle 9,30 alle 12,30, con ingresso libero. Per comitive e scolaresche visite infrasettimanali su appuntamento, telefonando al numero 3478421126.